Riscatto laurea: condizioni, costi e modalità di richiesta – 5 maggio 2017

Da: Roberto Ripollino
Data:03/05/2017 01:30 (GMT+01:00)
Oggetto: Riscatto laurea: condizioni, costi e modalità di richiesta

 

Riscatto laurea: condizioni, costi e modalità di richiesta

Probabilmente saprai che sul sito dell’Inps, presso il canale “Servizi online“, è disponibile un servizio che consente di visualizzare tutte le informazioni relative alla propria pensione. Così inserendo il tuo codice fiscale e il PIN che l’istituto stesso ti ha rilasciato, sei in grado di sapere quando potrai effettivamente accedere alla pensione e a quanto – prevedibilmente – ammonterà il tuo assegno. L’Inps informa i propri contribuenti anche attraverso la cosiddetta busta arancione, un plico che praticamente contiene le stesse informazioni riportate sul sito (leggi “La busta arancione Inps: cos’è e perchè è utile“).

Se non hai ricevuto la busta arancione, ma vuoi conoscere quando potrai andare in pensione e soprattutto quanto potrai percepire mensilmente, ti consigliamo di richiedere immediatamente il Pin Inps oppure le credenziali Spid così da accedere all’apposita area dedicata al servizio.

È importante però che tu sappia una cosa: causa il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo, le pensioni future saranno molto basse per non dire irrisorie. A pagarne le conseguenze saranno in modo particolare i lavoratori con redditi limitati e con una forte discontinuità nel versamento dei contributi.

Come rimediare a questa situazione? Per cercare di integrare il tuo assegno pensionistico potrai accantonare negli anni una quota di risparmi, oppure investire nel mattone o accedere ad un fondo di previdenza integrativa. Per innalzare, invece, la pensione pubblica potrai ad esempio far valere il servizio militare o civile oppure fare domanda per il riscatto laurea. Si tratta di uno strumento che al pari dell’altro risulta particolarmente utile non solo ai fini del diritto alla pensione (in questo modo si potrebbe andare in pensione prima), ma anche del calcolo del futuro assegno pensionistico, visto che questi anni di contribuzione andranno ad aggiungersi a quelli che hai maturato o maturerai durante l’attività lavorativa.

Riscatto laurea cos’è

Il riscatto laurea permette di trasformare i tuoi anni di permanenza presso l’università in anni di contribuzione attraverso il versamento di una certa somma, in altri termini chiedendone il riscatto. Dunque anche gli anni di studio possono essere utilizzati per contribuire alla tua pensione, a condizione però che gli anni del corso di laurea non siano già coperti da altri contributi, obbligatoria o figurativa o da riscatto non solo presso il fondo cui è diretta la domanda ma anche negli altri regimi previdenziali.

Altra condizione necessaria ai fini del riscatto laurea, è che tu abbia effettivamente conseguito il titolo di studio. Sono esclusi dalla possibilità di riscatto laurea i periodi di iscrizione fuori corso. Considera che puoi riscattare l’intero corso di studio o solo una parte di esso e se hai ottenuto due lauree puoi riscattarle entrambe.

Il riscatto laurea può essere richiesto anche da soggetti inoccupati a condizione che, al momento della domanda, non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza, inclusa la Gestione Separata, e che non abbiano iniziato l’attività lavorativa, in Italia o all’estero.

Riscatto laurea: quali corsi

Si possono riscattare: – i diplomi universitari, con corsi di durata compresa tra due e tre anni; – i diplomi di laurea, con corsi di durata compresa tra quattro e sei anni; – i diplomi di specializzazione conseguiti successivamente alla laurea e al termine di un corso di durata non inferiore a due anni; – i dottorati di ricerca i cui corsi sono regolati da specifiche disposizioni di legge; – i titoli accademici introdotti dal decreto 3 novembre 1999, n. 509 ovvero Laurea (L), al termine di un corso di durata triennale e Laurea Specialistica (LS), al termine di un corso di durata biennale propedeutico alla laurea.

Con riferimento invece ai diplomi rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale, possono essere riscattati i nuovi corsi attivati a decorrere dall’anno accademico 2005/2006 e che danno luogo al conseguimento dei seguenti titoli di studio: – diploma accademico di primo livello; – diploma accademico di secondo livello; – diploma di specializzazione; – diploma accademico di formazione alla ricerca, equiparato al dottorato di ricerca universitario.

Nel caso di titoli universitari conseguiti all’estero, il riscatto laurea può essere esercitato nel caso in cui essi siano stati riconosciuti da università italiane o, comunque, abbiano valore legale in Italia.

In tali casi il riscatto può essere riconosciuto per una durata corrispondente all’analogo periodo di studio previsto in Italia o per la durata degli studi compiuti all’estero, se inferiore.

Calcolo riscatto laurea

Ma quanto occorre versare per coprire con i contributi il riscatto laurea? L’importo chiaramente non è uguale per tutti: infatti occorre tener presente alcuni fattori quali l’età del richiedente (più in là si fa la domanda, tanto più si paga), la retribuzione percepita (maggiore è lo stipendio, più elevato è il costo del riscatto), il periodo da riscattare, il numero delle settimane accreditate al momento della domanda di riscatto.

Il Corriere della Sera qualche tempo fa ha pubblicato alcune simulazioni per il calcolo dell’onere di riscatto laurea (Fonte INCA-CGIL). Così un impiegato di 30 anni con 3 anni di contributi versati e un reddito annuo di 25mila euro pagherebbe 8.250 euro per ogni anno di riscatto. Se lo stesso impiegato facesse la domanda a 65 anni, dunque poco prima della pensione, con un reddito di 50.000 (si è ipotizzato un reddito doppio dopo 35 anni), pagherebbe esattamente il doppio della somma: 16.500 euro per ogni anno, dunque un ammontare di 66mila euro circa per corsi quadriennali e 82.500 per corsi quinquennali.

La questione cambia se si fa riferimento ad un dirigente sempre di 30 anni con un reddito annuo di 50mila euro. In questo caso, infatti, pagherebbe 16.500 euro per ogni anno di riscatto, dunque 66mila euro per corsi quadriennali e 82.500 per corsi quinquennali. Se lo stesso dirigente facesse la domanda a 65 anni, dunque poco prima della pensione, con un reddito di 100.000 euro, pagherebbe 33.000 euro per ogni anno, dunque 132.000 euro circa per corsi quadriennali e 165.000 per corsi quinquennali.

Purtroppo la stragrande maggioranza dei lavoratori si ricorda della possibilità di riscatto laurea solo nel momento in cui si accinge ad andare in pensione, con la conseguenza che di fronte a cifre di questo tipo, sceglie il più delle volte di rinunciare al riscatto.

Domanda riscatto laurea

La domanda per il riscatto laurea va presentata online attraverso l’apposita sezione del sito dell’Inps. Questo il percorso: HOME > SERVIZI ONLINE > PER TIPOLOGIA DI UTENTE > CITTADINO > RISCATTO LAUREA.

Per accedere al servizio è necessario il codice fiscale e il codice PIN rilasciato dall’Istituto stesso. Chi non l’avesse ancora può leggere questo articolo “Come richiedere ed utilizzare il PIN Inps”. Eventuali variazioni di indirizzo o di dati anagrafici dovranno essere prontamente comunicati all’Istituto.

Questi i moduli di domanda: – Domanda di riscatto laurea per non iscritti a forme di previdenza; – Domanda di riscatto del periodo del corso legale di laurea.

Alla domanda occorre allegare una dichiarazione rilasciata dall’Università comprovante l’avvenuto conseguimento del diploma di laurea e gli anni accademici in cui si è effettivamente svolto il relativo corso legale. Nel caso in cui la domanda di riscatto laurea venisse respinta, il richiedente può presentare ricorso all’Inps, in carta libera, entro 90 giorni dalla data di ricezione della lettera con la quale si comunica il rifiuto, indirizzandolo al: – Comitato del Fondo pensioni lavoratori dipendenti (se si tratta di lavoratore dipendente); – Comitato amministratore dei contributi e delle prestazioni previdenziali degli artigiani e dei commercianti (se si tratta di artigiano e commerciante); – Comitato amministratore della gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri (se si tratta di coltivatore diretto, colono o mezzadro); – Comitato amministratore della Gestione separata (se si tratta di un lavoratore parasubordinato o libero professionista).

Al ricorso vanno allegati tutti i documenti ritenuti utili dall’interessato per l’accoglimento.

Riscatto laurea: come effettuare i pagamenti

Se la richiesta di riscatto laurea viene accolta, l’Inps invia all’interessato una lettera che riporta gli estremi del provvedimento di accogliemento e i bollettini MAV da utilizzare per il pagamento. Si tratta di bollettini prestampati che riportano il nominativo del debitore, l’importo da versare e la scadenza entro cui pagare.

Tali bollettini possono essere pagati presso qualsiasi sportello bancario senza costi aggiuntivi oppure presso gli uffici postali, pagando la relativa commissione postale.

Se non si vogliono utilizzare i bollettini MAV, con il numero della pratica e il codice fiscale, si può far ricorso ad una delle seguenti modalità: – pagamento attraverso i soggetti aderenti al circuito “Reti Amiche”: tabaccherie o sportelli bancari di Unicredit SpA. I correntisti Unicredit possono pagare anche con addebito sul conto corrente bancario; – pagamento online sul sito INPS utilizzando la carta di credito; – pagamento online attraverso l’apposita App resa disponibile dall’Inps per smartphone e tablet. Anche in questo caso si utilizzerà la carta di credito; – pagamento online attraverso la versione mobile del sito m.inps.it; – pagamento con carta di credito utilizzando il Contact center al numero 803 164 gratuito da rete fissa o al numero 06 164164 da rete mobile.

La notifica di avvenuto addebito dell’importo verrà effettuata direttamente all’indirizzo email dell’interessato.

Riscatto laurea: pagamento rateizzato

La legge n° 247 del 2007 ha introdotto nuove disposizioni in materia di riscatto laurea, rendendola di fatto più conveniente sia sotto il profilo previdenziale che del relativo onere. In particolare ha previsto per tutti coloro che presentano la domanda di riscatto, la possibilità di pagare l’onere del riscatto stesso in un’unica soluzione ovvero in 120 rate (10 anni) e senza interessi.

Attenzione: se non effettui il pagamento dell’importo in unica soluzione o il versamento della prima rata la tua domanda di riscatto laurea viene automaticamente cestinata dall’Inps. Questo naturalmente non ti preclude la possibilità di ripresentare la domanda di riscatto laurea per lo stesso titolo e periodo.

Per le rate successive alla prima, ricorda che puoi effettuare il pagamento oltre la scadenza, ma con un ritardo non superiore a 30 giorni e per non più di cinque volte. Tutti i pagamenti effettuati per importi parziali o per un minore numero di rate entro i termini assegnati, comportano l’accredito di un periodo contributivo di durata proporzionale all’importo del capitale versato.

Il pagamento rateale può essere effettuato anche mediante addebito diretto sul conto corrente bancario o postale. A tal fine è sufficiente recarsi presso lo sportello dell’agenzia interessata e compilare un modello SDD. L’addebito in conto può essere revocato dal contribuente in qualunque momento, con semplice comunicazione indirizzata alla banca o all’ufficio postale.

Riscatto laurea deducibile

Va ricordato, infine, che l’onere relativo al riscatto laurea è deducibile dal reddito imponibile della persona interessata. Nel caso in cui quest’ultimo non abbia un reddito personale, il contributo è detraibile nella misura del 19% dell’importo stesso, dall’imposta dovuta dai soggetti nei confronti dei quali l’interessato risulta fiscalmente a carico. Sono aspetti questi da tenere decisamente in considerazione nel momento in cui si dovrà stabilire la convenienza o meno dell’operazione.

All’inizio di ogni anno utilizzando il servizio “Riscatti, Ricongiunzioni e Rendite”, sezione “Pagamenti effettuati” presente sul portale dei pagamenti del sito dell’Inps, è possibile avere una attestazione utile ai fini fiscali di tutti i versamenti effettuati nell’anno precedente.

Pubblicato il 02/05/2017