Da: Annunziato Seminara
Data:24/05/2015 14:03 (GMT+01:00)
A: Nunziatella1787 News
Oggetto: pizzostory 24 MAG 2015 . NARDO E TURI…..due fortunati morti…per Trento e Trieste
Il 16 marzo scorso, Roma, Sala della Pinacoteca. Convegno di cui ne riparleremo. Paolo Gaspari, editore friulano, ha parlato dei 100mila uomini e donne che si sono sacrificati per la Patria.
Dopo l’ultimo canto degli Alpini, mi avvicino e gli dico che siciliani, calabresi, lucani e pugliesi erano lì. Anche loro.
Valga per tutti non separare anche quel sangue.
Due a caso, con i quali divido il cognome e il cuore del Rosso Maniero.
pizzostory 24 MAG 2015 . NARDO E TURI….due fortunati italiani, per liberare Trento e Trieste
Lionardo SEMINARA
S. Tenente del 19° Rgt. Fanteria, Medaglia d’Argento, nato ad Acireale (Catania) l’ 11 maggio del 1893 dai Marchesi Seminara.
Cadde a Sdraussina il 18 luglio del 1915, pochi mesi prima del fratello Salvatore, anche lui decorato di Medaglia d’Argento. Prevedeva la prossima fine quando scrisse alla Madre:
“Mia adorata e buona mamma, carissimi tutti.
Se il fato, il destino, il volere di Colui che tutto regge, m’impediranno di tornare a voi, di riabbracciarvi, non compiangetemi, non addoloratevi, questa è la mia ultima volontà.
Ma state orgogliosi della mia fine; sappiate che se mi è dato morire, morrò contento, poiché vuol dire che la mia vita era necessaria, indispensabile, per il conseguimento della salvezza e della grandezza della nostra Grande Madre la Patria, i cui interessi sono fiero di difendere, sacrificando ad essa anche me stesso. Vi sia intanto di conforto e di sollievo l’apprendere che mi dipartirò da questo mondo credendo in un Dio, e profondamente convinto della mia missione, con il pensiero e la mente a voi rivolti. Non compianto, dunque, e sconforto vi angosci nell’apprendere la mia morte, ché molto ne soffrirebbe il mio spirito, poiché muoio, avendo compiuto il mio dovere, ed è il caso di dire:
< chi per la Patria muore, vissuto è assai.>
Baci dal vostro Nardo.”
Salvatore SEMINARA
S. Tenente del 50° Rgt. Fanteria, Medaglia d’Argento, studente, nato ad Acireale (Catania) il 29 novembre 1891, dai Marchesi Seminara, caduto sul Col di Lana il 22 ottobre 1915.
Era fratello di Lionardo.
Indosso alla sua salma venne trovata la seguente lettera diretta alla mamma.
“ Mamma,
quando riceverai la presente anch’io avrò pagato il mio tributo alla Patria, anche il tuo secondo figlio non è più. Mamma adorata, la volontà di un morto è sacra e immutabile.
Mamma, mia buona mamma, ecco il mio volere: voglio che tu sii forte, che non ti lasci vincere dal dolore, voglio, comprendi mamma, voglio che tu conservi sana e forte all’affetto dei tuoi due figli che ancora ti rimangono, all’affetto di tutta la famiglia. Lascio loro la più preziosa eredità, il bene di tutti i miei beni: l’affetto della mia diletta mamma.
Voglio che tu sia la degna mamma dei due fortunati italiani, voglio che queinobili sentimenti che mi hai inculcati si rispecchino nella tua fermezza e nel tuo coraggio. Con il nome di tuo padre, del mio caro nonno, io ho ereditato tutti i tuoi sentimenti: l’amore per la Patria e per la Famiglia. Ricordi?, il picciotto di Garibaldi ti diceva:
< Figlia, se ci sarà la guerra contro l’Austria, per liberare Trento e Trieste, anch’io, anche vecchi, prenderò un fucile e andrò volontario a combattere.>
Ed il nonno ora è felice che due figli della sua diletta figlia son morti per la più grande Italia.
Ti sia di conforto anche questo ricordo. Io, Nardo e il nonno, dal Cielo, pregheremo per Voi, e dal Cielo, lui e il buon babbo, benedice la sua figlia.
Mamma, sii forte e orgogliosa delle tue gramaglie, sii di esempio alle madri d’Italia; accresci con la tua fierezza la corona di gloria, che s’è venuta formando intorno ai nomi dei tuoi figli.
Mamma non si piange sui caduti eroi, non muore chi per la Patria muore.
Io, Nardo e il nonno, dal Cielo pregheremo per Voi, che ho amati e ho avuto sempre presenti; pregheremo per la nostra Patria, che vogliamo una, forte e temuta.
Tuo figlio Turi.”
Lionardo e Salvatore Seminara sono Allievi del corso 1909.
I loro nomi sono scolpiti nel Masso del Grappa, baluardo dell’ingresso al Rosso Maniero.
Proprio oggi la Nunziatella omaggerà il Sacrario del Grappa:questo il motivo
per aver voluto condividere con voi queste note di pizzostory.
Le lettere mi sono state consegnate dal nostro Peppino Catenacci,
Nostro e mostro di biblioteche, la Nostra Storia che cammina!
E’ stato un dono graditissimo.
Nasce però il sospetto che dato l’amore e l’affetto che mi circonda fra di voi, ……….!,
si potesse pensare ad un “non c’è due senza tre” !
Ma forse la distrazione incombe.
L’annuario del bicentenario, quello del 1987,
già mi assegna una Medaglia d’Argento (vv. allegato) !
E non solo, campo ancora……………….
Ahivoi !
siminarion