Renato Benintendi
Facebook 17.01.2019
I sotterranei della Nunziatella.
Insieme con le celle e il primo letto dell’ infermeria, questa parte dell’ ipogeo napoletano che si nasconde sotto il noviziato era, nell’ immaginario degli allievi, un topos da scoprire e violare al piu’ presto…L’esistenza del mondo di sotto si apprendeva attraverso la tradizione orale o semplicemente notando il rimbombo che il cortile piccolo in alcune sue parti restituiva, semplicemente battendo su di esso gli scarponcini al cromo. Contribuivano ad aumentare la suggestione e il fascino, improbabili quanto mai terminati racconti che volevano che gesuiti inquieti vagassero sotto l’ altare della chiesa, tra teschi e tibie, in cerca della sempiterna pace. L’ accesso era da piu’ parti; da mensa, dal collegamento tra i due cortili, o piu’ semplicemente attraverso la grata presso il muro del parlatorio. Fu vera gloria? Difficile dirlo. Dobbiamo tuttavia riconoscere che tale tradizionale leit motiv della nostra vita di allievi si inseriva nel piu’ ampio e fascinoso scenario dell’ ipogeo napoletano, che non ha uguali in altre citta’ d’ Italia e presumibilmente del mondo…Cio’ ha aumentato la suggestione di questa vecchia Scuola ancora li’ in piedi tra le vetuste case del Monte Echia…