Firenze 6 e 7 aprile 2019: mini raduno corso 1986/89

…E se un dì, la Nunziatella chiamerà…
E la Nunziatella ha chiamato a raccolta gli ex allievi del 199° corso, a Firenze nello scorso weekend del 6 e 7 aprile.
Rosario ha dato voce telematica al mini raduno che si è appena concluso e che è stato organizzato da Corrado che asserisce di essere un fiorentino mancato.
Le avanguardie della nostra compagnia, Rosario, Vincenzo Prisco e Vincenzo Arcamone, si sono date appuntamento ad una braceria il venerdì precedente. Il resto della compagnia si è avvicinato a Firenze in atteggiamento turistico, scaglionandosi lungo tutta la giornata di sabato.
I secondi a giungere a Piazza Mercato sono stati il sottoscritto (Cristiano Cardinali) ed il sempreverde Giungiolo (Luigi S.) che hanno lasciato la propria prole alle rispettive consorti.
Pranzo con le famiglie Coraggio, Arcamone, Mastrapasqua e Magro, oltre al sottoscritto e Giungioòlo, presso il ristorante Zazà. Dal soffitto pendeva un cavallo di legno in formato naturale (attributi compresi); noi che siamo adottivi di Napoli abbiamo ritenuto che tale segno fosse di buon auspicio. Dopo sole tre ore di pranzo, frizzi e lazzi, ci siamo incontrati con Max Riccardi e Gigi Amodio, più rispettive moglie e figli.
Non di corsa, come ci ha insegnato Cisbani, ma col passo di lumaca, ci siamo portati in Piazza della Signoria e poi, attraversato l’Arno per il tramite del Ponte Vecchio, siamo arrivati a Palazzo Pitti per salire e scendere le collinette ardite del Giardino dei Boboli.
Al termine delle scalate si univa all’allegra combriccola Max Balloriani con moglie e figlia.
Di lì, in giro in giro e poi…cena da Mamma Napoli per degustare una bistecca, cugina della più nota “fiorentina”, e bere del vino che i palati più raffinati non hanno tardato a definire, con somma precisione, vomitemevole. Di tale netto giudizio è stata prontamente informata l’ostessa che veniva gentilmente invitata, con idonei “allucchi”, a tirare fuori altro vino, questa volta quello buono, degno di tal nome. L’eleganza del tratto che contraddistingue quelli del 199 è stata riconosciuta, e a suo modo anche apprezzata, dalla proprietà del ristorante che, solo dopo aver saldato il conto, ci ha invitato a ritornare a frequentare il loro locale. Alla cena partecipava, come guest star, anche Andrea Capalbo.
Di notte ognun per sè.

L’indomani mattina, plumbea e a tratti piovigginosa, tutti diretti a Fiesole per visitare quello splendido borgo etrusco. Giro per il micro centro e poi ingresso all’area ed al museo archeologico, incorniciati da uno splendido paesaggio collinare.
Visto che c’era un teatro, non abbiamo voluto perdere l’occasione di provare l’acustica, e così abbiamo letto i primi versi dell’Eneide: l’acustica era perfetta, anche i bisbigli del proscenio sono stati colti dagli spettatori seduti nell’ultimo semi anello della cavea. E poi, sotto una pioggerellina sempre più insistente, passaggio alle terme e al tempio etrusco romano dedicato a Giove. Dopo esserci riparati nel museo archeologico, ci siamo recati a pranzo nella tipica trattoria “il pentolino”. Dopo pranzo in cui sono state chieste varie “rifuse”, ci siamo salutati, commossi e felici, rompendo le righe.

Un grazie a tutte le nostre mogli e ai nostri figli che supportano e sopportano.

Ex allievi presenti: Amodio, Arcamone, Balloriani, Capalbo, Cardinali, Coraggio, Magro, Mastrapasqua, Prisco, Riccardi, Santomassimo.

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