pizzofalconews 2 SET 2019 – Indirizzi poco opportuni. Modesta proposta per prevenire

Da: Annunziato Seminara
Data: 02/09/19 19:23 (GMT+01:00)
Oggetto: pizzofalconews 2 SET 2019 – Indirizzi poco opportuni. Modesta proposta per prevenire.

pizzofalconews 2 SET 2019 – Indirizzi poco opportuni. Modesta proposta per prevenire.

Napoli, Via Colonnello Carlo Lahalle.

Quel Colonnello, forse di Artiglieria, che appena sbarcato a Ravenna nel 1848 con Guglielmo Pepe e Girolamo Ulloa nella spedizione borbonica inviata a difendere Venezia nella 1^ Guerra di indipendenza, al richiamo di Ferdinando II del dietrofront per tornare a Napoli e rinforzare la guarnigione nella Sicilia in sommossa, colpito dal senso del dovere verso il suo Re e dal sentimento patrio di restare agli ordini di Pepe e Ulloa, si suicidò con un colpo di rivoltella davanti alle sue truppe, nell’estremo sentimento di senso di un dovere, assai combattuto per non riuscire a quale gerarchia di ordini dovesse rispondere..

Pepe e Ulloa confermarono questa motivazione.

Libretti militari del suo stato di servizio lo indicarono come ufficiale afflitto da depressioni e di scarsa tenuta emotiva. Forse malevolmente artefatti, ovvero fatti ad arte, per non incrinare quel gesto di estrema nobiltà come fosse un’autodenuncia di insubordinazione. Ma la città di Napoli è saggia e memore per gli immemori e gli ha dedicato una strada.

Il figlio di Lahalle, Carlo Francesco, dopo il Collegio di San Giorgio a Carbonara, entrò alla Nunziatella e divenne Alfiere nel 1852. Poi divenne Aiutante di Campo di Re Savoia Umbero I, col grado di Maggiore Generale (odierno Generale di Divisione).

Tanto si annota dal librone di Roberto Maria Selvaggi, “Nomi e volti di un Esercito dimenticato”, ed. Grimaldi, pag. 174.

Nell’ultimo nostro annuario ci sono due Lahalle, uno del corso 1808, ma di lui non si riporta nient’altro, l’altro del corso 1818, nato a Pescara. Punto.

Incrociare i dati con il “nunziatello” figlio del Colonnello è un po’ difficile. Il “plausibile” sarebbe uscito nel 1852 dopo una trentina di anni di ripetente…..

Oppure qualche dato è scritto male, oppure le fonti sono scorrette.

Fatto si è che in Via Carlo Lahalle, un Ex Generale dell’Esercito Italiano, repubblicano di oggi, secondo le cronache, si è suicidato con un colpo di pistola sul petto.

Non si conosce il nome.

Si sa, come citato, soltanto che fosse nella sua abitazione nella via che ha un nome che ancora oggi ripercorre tragedie umane.

Sempre di Militari.

No comment, ma forse sarebbe meglio abitare in Via Vittorio Di Pace, richiamando il nostro maiuscolo Ex Allievo Decanissimo che neanche un mese dopo averci lasciato il suo ricchissimo zaino di ricordi e di passioni avrebbe compiuto 106 anni.

Non si sa mai. La Via ancora non esiste, sembra neanche in omonimia. Perciò sarebbe da invitare la plancia dell’Associazione a promuovere questa idea al Comune di Napoli.

Magari fuori città. Sarebbe una conurbazione di fabbricati intensivi da destinare ai nunziatelli, il prezzo del terreno salirebbe vertiginosamente, i proventi degli oneri della Legge Bucalossi (Ex Allievo della Scuola Militare di Roma…..) arricchirebbero le casse comunali eliminando il deficit di gestione, si risolverebbe il problema della monnezza.

Uè, tutto con fondi UE, europei, eh?

Le costruzioni non avrebbero problemi per i tufi del terreno di sottofondazione da monitorare ogni centimetrocubo.

Le norme antisismiche in nuove costruzioni sarebbero più semplificate.

E tutti edifici sarebbero senza ascensori, come nelle case del nostro Vittorio a Napoli (3° piano) e a Perugia (4° piano): costerebbero di meno e si camperà come lui!

I prospetti sarebbero colorati in rosso borbonico, alla faccia dei soprintendentali che nelle zone di espansione hanno poca autorità, anche se sugli aspetti ambientali sono sempre in allerta.

Il quartiere potrà chiamarsi “Grande Nunziatella”.

Ecco perché sarebbe opportuno scegliersi a tempo la via dove andare ad abitare.

No?

Chi c’è in plancia?

siminarion