Agosto 2021: intervista sull’Afganistan a Luigi Chiapperini 1978/81

Gigi Chiapperini
Facebook 16.08.2021

CRO:>ANSA-INTERVISTA/Gen.Chiapperini, ‘afghani illusi e abbandonati’

2021-08-16 17:21 ANSA-INTERVISTA/Gen.Chiapperini, ‘afghani illusi e abbandonati’

Ex comandante Brigata Garibaldi, ‘la storia torna a 20 anni fa’

VENEZIA
(di Rosanna Codino) (ANSA) – VENEZIA, 16 AGO – “In Afghanistan stiamo assistendo alla tragedia di un popolo che abbiamo abbandonato troppo presto, illuso e lasciato a metà di un’opera avviata venti anni fa con la caduta del regime talebano e successivamente con l’eliminazione di Osama Bin Laden. Il completo raggiungimento dell’End State desiderato, cioè un paese totalmente stabilizzato, non è stato realizzato, anche se sono stati centrati parecchi obiettivi specialmente in campo sociale”. Lo dice in un’intervista all’ANSA il generale Luigi Chiapperini, ex comandante della brigata Garibaldi con la quale ha operato in Afghanistan e attuale presidente dell’Alta, l’Associazione Lagunari d’Italia, che ha operato più volte nel’area. “Il ritorno di un califfato non promette nulla di buono sia in campo sociale sia per la sicurezza dell’Occidente – sottolinea -. Vanifica quanto fatto nel campo dei diritti dei più deboli ed anche in campo economico. L’Afghanistan negli ultimi anni ha guadagnato ben venti posizioni nella classifica mondiale Onu dello sviluppo umano facendo tra l’altro acquisire diritti prima negati dai talebani: le donne afgane hanno potuto occupare, almeno fino a ieri, posti di responsabilità in tante istituzioni a livello centrale e locale”. il numero delle bambine afgane che frequentava le scuole era altissimo, “finanche superiore a quello dei maschi e potevano, cosa inaudita sotto il regime talebano, anche giocare per strada, i diritti delle minoranze etniche erano salvaguardati. Tutto questo, realizzato anche grazie al contingente nazionale, potrà scomparire presto con la presa del potere da parte degli studenti coranici. La storia ha messo la retromarcia e sta tornando a venti anni fa”. Per Chiapperini è indubbio “che laggiù il futuro prossimo per molti non sarà roseo. Le forze locali non erano ancora pronte a fronteggiare da sole la pletora di gruppi terroristici presenti nel paese e con il ritiro delle forze Nato gli è mancata la motivazione oltre che una leadership adeguata. Ma in Afghanistan è mancato un altro fattore fondamentale: un vero sviluppo economico del Paese – osserva – È mancato l’intervento strategico a cura della comunità internazionale. Nei fatti, a parte lo sforzo dei contingenti militari, i progressi a favore dei contadini delle province più remote sono stati limitati. Hanno quindi continuato a produrre oppio per i talebani e a non opporsi al loro ritorno in forze. Ecco perché non avremmo dovuto abbandonare il paese: abbiamo lasciato il lavoro a metà, illudendo quanti speravano in un futuro migliore”. I soldati italiani, puntualizza, “non hanno mai perso una battaglia e il loro sacrificio prima o poi sarà ripagato con la riconoscenza di quella parte del popolo afgano, la maggioranza, che li ha visti operare con onore e lealtà e che crede in un futuro migliore. Personalmente sono certo che i semi gettati durante la nostra permanenza in quello sfortunato Paese, anche grazie alla potenza dei social, potranno mantenere viva la speranza dei più deboli – conclude – . Non so se questo può giustificare il fatto di averli illusi e lasciati soli a metà dell’opera”. (ANSA).

https://www.fanpage.it/esteri/afghanistan-ai-talebani-il-generale-italiano-li-abbiamo-illusi-e-lasciati-da-soli-a-meta-strada/

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