Associazione Nazionale – Elezioni 2021: candidato Mario Bernardi 1995/98

Mario Bernardi
Facebook 27.08.2021

Elezioni Associative 2021 ovvero l’arte di smacchiare i leopardi
pensieri sparsi di un Consigliere Nazionale

Cari ex, soci e non soci, corsi pari e persino dispari, vi riporto qui un breve testo che raccoglie 4 anni di riflessioni da consigliere nazionale, sperando che possa essere utile nel momento del rinnovo delle cariche associaztive… Boris Mascìa la foto della scheda no ce l’ho ma ho messo il … leopardo
In tutte le culture, da quelle più primitive a quelle più avanzate, gli anziani sono tenuti in grande riguardo, e giustamente: l’esperienza, la pacatezza, la capacità di vedere i problemi nella prospettiva dei decenni sono valori essenziali affinché qualsiasi organismo sociale possa perdurare nel tempo. Nel Film della Nuova serie di Star Trek in cui Khan minaccia di distruggere la terra, il giovane dr Spock chiama l’anzianissimo dr Spock, impersonato da un vecchissimo Leonard Nimoy, per avere aiuto a sconfiggere un nemico così forte: la risposta del vecchio é che ognuno deve fare le proprie esperienze e prendere le proprie decisioni, ma alla fine arriva un indizio che salverà il giovane Spock.
Il consiglio appunto, perché l’azione spetta, o dovrebbe spettare, ai giovani. Le generazioni dei nati nella prima metà del ‘900 vivono, (buon per loro) più a lungo di tutte le generazioni precedenti e, forse, anche delle future. Non solo, molti di loro non hanno conosciuto e probabilmente non conoscerà la quiescenza lavorativa. Vi sono tanti esempi eccellenti ma il punto non è di stigmatizzare questo o quello: questa è la realtà di una intera generazione. L’altra faccia della medaglia però è che ci ritroviamo in una società in cui si assiste alla diaspora dei giovani e senza giovani, presto o tardi, sopraggiunge l’estinzione.
Ora in questi quattro anni da Consigliere Nazionale mi sono reso conto direttamente che esiste uno iato fra i problemi oggettivi della Scuola e dell’Associazione da un lato e l’oggetto di discussioni e azioni dell’Associazione, dall’altro, che inevitabilmente si ipostatizza nel conflitto vecchi/giovani come nella nietzschechiana irriducibile dinamica padrone/schiavo da cui non se ne esce, una sorta di eterna catena, che contrapponendo due fazioni di fatto le sconfigge entrambe.
I problemi reali ed oggettivi della Scuola sono riassumibili nella  inadeguatezza, oggi, della struttura e dei mezzi di cui questa dispone rispetto agli obiettivi formativi, nonostante gli enormi sforzi da parte del Comando Scuola e del corpo Docente. Da parte dell’Associazione invece, spesso si continua a pensare che il collegio militare come era negli anni ‘50 sia un modello che possa avere ancora oggi un appeal e un futuro.
Il Progetto Grande Nunziatella è sicuramente LA SOLUZIONE per il contenitore ma non per il contenuto. E, almeno dalle ultime indiscrezioni, le cose si stanno finalmente muovendo in questo senso, grazie al lavoro di molti e soprattutto all’infaticabile e insostituibile lavoro portato avanti negli anni in primis da Sandro Ortis, e di tanti altri collaboratori, fra cui il compianto Camillo Massa. Ed è per questo che l’Associazione deve continuare ad essere presente nel sostenere la Scuola e gli Allievi come funzione prioritaria e fondamentale del suo esistere.

L’Associazione ha però essa stessa un triplo ordine di problemi:

1) È più occupata (ormai da decenni) all’autoconservazione della sua classe dirigente che non a formarne una nuova cui passare il testimone;

2) La gestione di quelli che sono i compiti ‘istituzionali’ (ovvero aggiornamento del database, gestione corrispondenza, calendario eventi e bollettino periodico, rapporti con la scuola e le sezioni, e varie) avviene ancora con le modalità con cui si gestiva un ufficio negli anni ‘80, e non è collassata soltanto grazie all’eroica capacità lavorativa della Signora Marisa e di quei due tre ex allievi che la supportano;

3) La questione fondamentale del ‘cosa deve fare e cosa non deve fare’ l’Associazione, da cui poi dovrebbe discenderne la Governance, è e rimane nel settore della Metafisica e questo, in fondo, per mascherare un grande e irrisolto problema fondativo: ontologicamente l’Associazione nasceva come un ibrido fra un gruppo di amici e compagni di scuola e una mini lobby che operasse a difesa e per il miglioramento della Scuola e dei suoi Allievi ed ex Allievi. Oggi, oltre al gap generazionale e culturale, ne esistono altri due: esistono dei gruppi di ex allievi che confondono la solidarietà con pratiche di appartenenza a noi poco consone, e che appartengono ad altri contesti e ad altri gruppi che esistono appositamente per coloro che cercano tali modalità: associazioni di volontariato e iniziatiche, Ordini Cavallereschi, Dame di San Vincenzo e quant’altro. Una cosa non esclude l’altra ma si tratta di due culture ben diverse che devono rimanere distinte. La seconda, secondo me ben più complessa, é la radicale differenza che vi è fra gli optimates e i populares. E qui mi fermo, nel senso che non vorrei entrare in discussioni o in giudizi personali, intelligenti pauca. Se interrogati molti ex vorrebbero che l’associazione fosse a disposizione dei singoli ex allievi: così non è e non può essere per ovvie ragioni. Ma gli ex allievi, liberamente e volontariamente, possono e, a mio avviso, dovrebbero, essere sempre disponibili verso gli altri, solidali, ma senza generare false aspettative. Gli Optimates hanno fatto moltissimo per la Scuola e per l’Associazione ma non bisogna per questo trascurare gli ex Allievi in quanto comunità. Troppo spesso si celebrano solo greche e top managers e ci si dimentica di tanti giovani ufficiali, di tanti onesti cittadini e tanti giovani professionisti che sono il nostro orgoglio.

Per un periodo proprio questi gap mi hanno fatto allontanare dall’Associazione, ma mai dalla Scuola. Poi, quattro anni fa, mi sono messo a disposizione per fare il Consigliere.
Come molti ricorderanno alle scorse elezioni vi fu un gruppo denominato Nunziatella 2020, che col senno di poi è anche un numero che ha portato davvero sfiga, di cui io fui fra i partecipanti. A differenza di quello che all’epoca da alcuni fu detto e scritto, l’iniziativa aveva come scopo quello di impegnare i candidati su alcuni punti che ritenevamo fondamentali e che, nonostante vari incidenti di percorso e l’opposizione strenua di alcuni, effettivamente sono stati portati avanti: il riconoscimento dell’Associazione da parte del Ministero della Difesa, affrontare la questione della riforma dello statuto e del Terzo Settore, ordinare l’archivio e la sede dell’associazione e molto altro. Molte altre cose sono state realizzate grazie alla iniziativa di singoli infaticabili ex allievi, e tutti sappiamo a chi mi riferisco.
Le cose sono forse un po’ progredite, ma c’è ancora tanto lavoro da fare soprattutto bisogna smetterla di passare tempo prezioso a smacchiare i leopardi: a scrivere proposte, verbali, riscriverli, discuterli, a fare catene di Sant’Antonio con 80 indirizzi email sollevando questioni inesistenti, a usare sempre l’attacco personale e ad affossare ogni iniziativa dei singoli che invece, semplicemente, potrebbe essere proposta lasciando poi agli ex la decisione sul da farsi, senza troppa burocrazia.
Quattro anni, seppure con l’ultimo anno e mezzo di fatto molto limitato, sono passati ed è il momento di tornare alle elezioni per il rinnovo delle cariche associative. Ora con mia grande sorpresa vedo che vi sono, a fronte di un bacino elettorale di circa 1200 ex allievi soci e di appena 600 forse effettivamente attivi, ben 52 candidati alle elezioni 2021/2025. Un numero, a mio avviso, enorme. Se a questi aggiungiamo i presidenti di sezione, i delegati, i membri dei vari consigli sezionali e organi associativi praticamente più della metà dei soci ha una carica di qualche tipo, e abbiamo circa una trentina di presidenti a vario titolo.

Sicuramente l’abbondanza di candidati è dovuta dalla possibilità di poter partecipare ai consigli in remoto, ma forse vi sono anche altre motivazioni. E riflettendo anche sulla mia esperienza personale ho notato che per molti l’elezione a una qualsiasi carica associativa anziché essere un modo per servire la comunità degli ex allievi viene invece percepito come una sorta ‘titolo’ come se questo fosse un qualche riconoscimento di valore. Vi assicuro che così non è. Anzi. Come in ogni elezione che si rispetti sono già iniziate manovre per screditare alcuni e accreditare altri, correnti, controcorrenti, anatemi, e chi più ne ha più ne metta.
Poiché qualcuno mi ha già messo in bocca affermazioni ed idee che non mi appartengono come pure mi è stato chiesto da alcuni “che tipo di associazione ho in mente” vi rubo ancora un paio di minuti così finiamo di smacchiare sto leopardo una volta per tutti.
Dall’inizio del mio mandato ho insistito, e posso dimostrarlo con la corrispondenza inviata a tutto il consiglio a suo tempo, affinché si utilizzassero gli strumenti informatici e il lavoro da remoto per la gestione della segreteria e dell’associazione pur mantenendo l’imprescindibile sede fisica. Altri due punti erano la regolarità e trasparenza dell’informazione associativa, in parte raggiunta grazie al piano creato dall’eccellente Luca Miraglia, oltre alla realizzazione di un Numero Unico, una sorta di digesto che raccontasse un anno di vita associativa raccontando anche le storie degli ex allievi che si erano distinti in quell’anno: insomma, una pubblicazione all’altezza del nome della Nunziatella che ormai, da quasi un ventennio, manca.
Ovviamente sul primo punto l’ostracismo fu fiero: a gennaio 2018 mi collegai al Consiglio Nazionale da New York e vi furono protese e accuse…. col senno di poi se avessimo approvato questa modalità, il Covid non ci avrebbe sorpreso come invece è stato, e forse avremmo anche chiarito un aspetto che, a mio avviso, molti hanno forse frainteso: la partecipazione da remoto è uno strumento un più e ci consentirà di avere consigli magari più frequenti e più brevi ma non è un nessun modo un sostituto della presenza fisica che, a mio avviso, il futuro Consigliere deve sempre preferire al collegamento remoto. Mantenere un presidio a Scuola è fondamentale perché essa è una delle ragioni fondanti dell’Associazione.
Qualcuno dirà “tu quoque”: proprio perché sono stato io ad imbastire la piattaforma virtuale dell’associazione mi preme particolarmente ribadirne i vantaggi ma anche i limiti.
Altro punto: cosa fa un Consigliere Nazionale? Quasi nulla. Il Consigliere generico medio partecipa a una dozzina di consigli nazionali nell’arco dei quattro anni e questo, per la maggior parte è quanto. Poi vi è la giunta e vi sono quei due o tre consiglieri che, lavorando nell’ombra o meno, mandano avanti la baracca. Molti partecipanti al consiglio spesso, e lo dico senza offesa, non sanno nemmeno quale sia l’oggetto della discussione che immancabilmente si avvolge su sé stessa risultando in un ‘necessitiamo di maggiori approfondimenti’ nella migliore delle ipotesi. Ovvero quando qualcuno non si mette di traverso ‘per principio’ affossando qualsiasi iniziativa che non sia la propria.

E dai a smacchiare un altro leopardo 🐆….

Adesso caro lettore che sei arrivato fino a qui, descritta questa situazione non proprio entusiasmante, anche se ci sarebbe ancora capire perché oltre i due terzi degli ex allievi non desiderano essere soci, oppure quale sia il compito e la natura dell’Associazione, ti indico, secondo la mia esperienza e le considerazioni summentovate, quello che é il mio consiglio: abbiamo, sia come Associazione e come Comunità di ex Allievi, un valore enorme che pochi altri gruppi hanno, abbiamo la saggezza degli anziani e l’energia dei giovani! Mettiamo questo valore al centro del nostro sodalizio e riscopriamo il piacere di stare insieme mettendo da parte tutto il resto.
Pertanto, prima di spuntare i 10 o 15 nomi che ti sono stati suggeriti da questo o da quel ‘partito’ ti do un consiglio, chiama o scrivi ai candidati che pensi di indicare e chiedi loro cosa hanno fatto e cosa intendono fare, se hanno intenzione effettivamente di recarsi a Napoli, di studiare, informarsi, fare propostei. Nessuno ha la bacchetta magica e nessuno ha la soluzione a tutti i problemi a credo sia giunta l’ora per un rinnovamento radicale e di considerare il Consiglio un gruppo di lavoro e non l’occasione per scambiare due chiacchiere e mangiare due pastarelle. E comunque andrà spero che tutti e 52 i candidati continueranno a dare il loro supporto e la loro disponibilità agli ex allievi ed all’Associazione.

Con affetto nunziatellico
Mario Bernardi 95/98

Mario Bernardi