Categoria: Il pensatoio di siminarion

pizzofalconews 25 AGO 2015 – L’IBRIDO ALLIEVO GABRIELE

Da: Annunziato Seminara

Data:25/08/2015 14:51 (GMT+01:00)

Oggetto: pizzofalconews 25 AGO 2015 – L’IBRIDO ALLIEVO GABRIELE

 

pizzofalconews  25 AGO 2015 – L’IBRIDO  ALLIEVO  GABRIELE

 

Il Gabriele Arcangelo è uno solo.

Così l’ibrido Gabriele, l’Unico Allievo. Di nome Piero.

Oggi in quel di Cosenza.

 

Al telefono me l’ha ricordato, un paio di sere fa.

Entrò nel ’60, quel 3 ottobre di tant’anni fa.

Con me, ch’ero dello scientifico, naturalmente “A”, e lui classico, se non erro era della “B”.

Solo quell’anno.

“Ibrido” perché?

 

Perché agli esami, dopo la prova scritta del tema d’italiano, s’accorse qualcuno che lo zio, Primario illustre clinico, o giù di lì ma sempre medico, a Napoli era conosciuto come un fervente politi-comunista.

L’aria “markartista” imperversava.

Perciò gli fu negato il resto delle prove: matematica e salto in alto, salto in lungo e pertica m. 5,00.

 

Ma il sagace informatore non sapeva del Padre di Piero: Procuratore della Repubblica!

O quasi, o giù di lì ancora.

Non riporto altro, se non che quel 3 ottobre varcò, com’anzi detto, il Sacro Portone del Maniero Rosso.

Eppur senza aver fatto le prove di matematica e di educazione fisica!

 

Fu bocciato il primo anno.

Passò quindi al corso ’61. Cambiando sezione.

 

Ma alla fine dell’anno fece il salto, chissà uno di quelli che non fece al concorso per l’ammissione, e ritornò nel corso ’60.

Ricambiando sezione.

 

Tre anni, una ripetizione, un salto, senza contare gli esami a metà d’accesso.

Trovatemi nella Storia della Nunziatella un funambolo così. 

Che volete fare: il corso del ’60.

Il Mitico.

Il mio corso.

 

Corso Margherita!

 

siminario

 


pizzoflash 8 AGO 2015 – LA VOCE CORRE

Da: Annunziato Seminara
Data:07/08/2015 22:32 (GMT+01:00)
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pizzoflash 8 AGO 2015 –  LA  VOCE  CORRE
 
corre voce che il consiglio comunale di napoli abbia accolto qualche cinquina di ore fa, più o meno, il dono del palazzetto con 80 appartamenti e di conseguenza la bixio verrà ceduta al demanio: l’antico affare negoziale del baratto; poi interverrà la difesa: difesa s.p.a.?
quando leggo o sento dire “s.p.a.”, non so perché mi ricordo Totò, che in un fil diceva che era
“presidente della s.p.a., società posteggiatori abusivi”
direte : “che c’entra ? “
vedrete, c’entra, c’entra……….
 
siminarion
 

pizzofalconews 29 LUG 2015 . AUTOINTERCETTAZIONI PERICOLOSE

Da: Annunziato Seminara 
Data:30/07/2015 05:41 (GMT+01:00)
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25anni fa

25anni, ancora aspettando.

 

25 anni fa moriva Maffettone

Il tempo di Brancaccio,

primo Presidente dell’Associazione e di Maffettone

s’è perso:

ancora aspetto personaggi come loro

Non ti preoccupare,

chi vorrà capire, capirà,

chi non vorrà capire,

dirà che sono criptico………


siminarion

 

pizzofalconews 12 LUG 2015 – ALBERTO POLLIO

Da: Annunziato Seminara

Data:12/07/2015 21:16 (GMT+01:00)

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 pizzofalconews 12 LUG 2015 – ALBERTO POLLIO

 

Gennaio 2014.

Facebook.

Dopo aver sollecitato interventi per la tomba-monumento di Alberto Pollio, Ex Allievo divenuto Capo di S.M.E. dal 1908 al 1914, deceduto il 29 giugno del 1914, si propone un intervento di restauto della tomba al Pincetto del Verano, il Cimitero Monumentale di Roma, dove l’abbandono ed il degrado circostante ne deprimevano la sua dignità storica.

Franz Martinelli che, dopo un infortunio nella sala della Protomoteca del Campidoglio,durante un convegno storico del 16 marzo, autodenunciava pubblicamente la sua ormai proverbiale attività di telefonista, invero un po’ avventato, con lo stesso slancio chiede nella piattaforma internettale quanto costa il restauro.

La risposta è “zero costo”, basta fornirsi di buona volontà e forbici per pulire le fresche frasche.

Silenzio.

Di tomba…………è il caso di dire!

Per evitare altre polemiche, che sembravano non proprio incentrate sulla goliardia della risposta (“a gratise”….), si ferma il programma.

Il 27 giugno, a margine del Consiglio Nazionale, informo che dal 29 giugno, 101° anniversario della morte di Pollio, sarebbe iniziato un restauro della tomba.

Il 29 scorso ed il 2 luglio, sono iniziate le prime fasi dell’intervento.

Un Paolo Ballerini, sudante e sbruffante, ballava e riballava ballerino nella raccolta di allori sfoltiti dalla tomba al cassonetto dei rifiuti.

Si allega un breve reportage fotografico, prima e dopo la cura.

Oggi, da dieci giorni, i lavori sono sospesi.

Infatti, dato che un cipresso secolare impedisce il passaggio celere e agevole per accedere ad un cassonetto della monnezza dove allocare arbusti e foglie varie, chetando così le rivendicazioni sindacali proposte all’INPS dal Ballerino, si è inteso avviare una procedura importante: progetto e regolare domanda alla Soprintendenza ai Monumenti e delle Belle Arti di Roma per tagliare o spostare l’alto albero pizzuto romano, che tanto ostruisce il lavoro pulito e trasparente.

E in sicurezza.

Sono in corso disegni, rendering, schizzi, indagini geognostiche e relazioni, perizie fotografiche e storiche, economiche, sociali e sindacali, quest’ultime rivolte ad alleviare il lavoro umano.

Certamente si riuscirà a spostare quel pino là.

Chi arriverà prima, l’approvazione del progetto per lo spostamento ovvero il taglio del grande pino cimiteriale o quello che ci farà entrare nella Bixio?

siminarion

 

http://www.nunziatella1787.eu/images/postbyemail/foto4.pdf

 

pizzoflash 26 GIU 2015 . QUALE 1787

Da: Annunziato Seminara
Inviato: venerdì 26 giugno 2015 18.02
Oggetto: pizzoflash 26 GIU 2015 . QUALE 1787

 

pizzoflash 26 GIU 2015 . QUALE 1787

 

Da una pagina interna di “SETTE”, inserto di oggi del Corriere della Sera.

 

Plagio, gemellaggio, contraffazione, copia, imitazione, nostro futuro:

quale 1787 ?

 

siminarion

pizzoflash 18 GIU 2015. Imperiali in via dei Fori Imperiali

Da: Annunziato Seminara

Data:18/06/2015 06:32 (GMT+01:00)

Oggetto: pizzoflash 18 GIU 2015. Imperiali in via dei Fori Imperiali

 pizzoflash 18 GIU 2015. Imperiali in via dei Fori Imperiali

 

Paolo Ballerini mi invia la notte passata uno scatto memorabile.

Il 2 giugno, il morosiniano Amm. S.N Panottella saluta il nunziatello Mauro Moscatelli, Comandante Capitale di Roma.

L’ultimo saluto riverentissimo a chi, dopo pochi giorni, è andato in congedo.

Noto ai natanti navigantinternettali, che Mauro Moscatelli ha svolto sempre il ruolo del COMANDANTE, CHE NON SALE DALLA SCALA UFFICIALE,

dopo il primo passaggio in gippone, per salutare e farsi vedere dal Capo dello Stato

e dai notabili protempore per poi andarsi a posizionare vicino ai Vip,

ma, SEMPRE, è salito dalla scala laterale per posizionarsi in posizione laterale per vedere come

lo schieramento di cui è RESPONSABILE (parola desueta e sconosciuta ai più, anche Nostrani)

procede i sfilata.

Guardate la foto!

 

siminarion

 
 

BIS – pizzostory 5 GIU 2015 – Ten. G.d.F. Giorgio Maria Barbarisi. Un Eroe per caso. Mica tanto però.

Da: Annunziato Seminara
Date: 7 giugno 2015 18:22
Oggetto: Re: pizzostory 5 GIU 2015 – Ten. G.d.F. Giorgio Maria Barbarisi. Un Eroe per caso. Mica tanto però.

A TUTTI COLORO CHE HANNO LETTO IL PIZZOSTORY IN OGGETTO: a volte la storia è come le ciliege. Ne prendi una e ne vengono dietro altre. Vi allego un altro “pezzo” dall’albero di ciliegio: leggete.
Mi sento furioso e depresso insieme.
Vi chiedo di condividere, se volete, la mia indignazione verso una delle ennesime superficialità.
Vi chiedo, di manifestare formalmente, scrivendo la Vs. adesione per una procedura che dia vera dignità a questo EROE, che E’ NOSTRO, non di “altra Scuola”………….. Scrivete a Peppino Catenacci e, in seconda battuta a me.
Grazie,
Annunziato

http://www.nunziatella1787.eu/images/postbyemail/BARBARISI%20%20EROE.pdf

pizzostory 5 GIU 2015 – Ten. G.d.F. Giorgio Maria Barbarisi. Un Eroe per caso. Mica tanto però.

Da: Annunziato Seminara

Data:07/06/2015 16:36 (GMT+01:00)

Oggetto: pizzostory 5 GIU 2015 – Ten. G.d.F. Giorgio Maria Barbarisi. Un Eroe per caso. Mica tanto però.

pizzostory 5 GIU 2015 – Ten. G.d.F. Giorgio Maria Barbarisi. Un Eroe per caso. Mica tanto però.

Navigando – navigando, tra una Olimpiade e l’altra, clicco l’inno dei giochi che caratterizzò gli eventi romani del 1960.

Alla voce “Sole che sorgi” si apre una pagina tristissima che vale la pena leggere e chi vi ripopongo per intero, scritta, così pare, dall’Amministratore del gruppo, dallo pseudonimo “Avus”, assai colpito dal “fattaccio che ricordava” per tutti gli onesti con tanto sentimento.

Ricordavo quel “fattaccio”. Mi portava “a casa nostra”.

Sfogliando – sfogliando ho ritrovato quel nome e quella triste e penosa cronaca.

GIORGIO MARIA BARBARISI, Allievo della Scuola Militare di Roma, corso 1938 – 41.

Vagamente mi riportava, quella cronaca, ai racconti di Nino Zuco, Alberto Blarzino e Remo Missori, quest’ultimi due Allievi di Palazzo Salviati e della Nunziatella.

Già, casa Nostra.

E forse non è stato proprio un caso. Proprio no.

 “ Vidi il tenente Barbarisi in circostanze tragiche. Era il 5 giugno 1944, il primo giorno con gli americani a Roma (entrati il quattro).
Mi trovavo in Piazza Santi Apostoli quando della gente si mise a correre verso via Quattro Novembre. C’era stato qualche scontro, una zuffa.
Mi diressi anch’io lì, sperando non ci fosse andato di mezzo il solito fascista o presunto tale. Giunsi così dinanzi il palazzo d’angolo con via delle Tre Cannelle, appena occupato dal Partito Comunista come sede propria e del giornale l’Unità. Ebbene, sull’angolo, fattomi largo, mi trovo a tu per tu con il tenente Giorgio Maria Barbarisi, supino in terra, con gli occhiali da sole sugli occhi, forse appena deceduto (ebbi pure il sospetto non lo fosse ancora).
Era un bel giovane, aveva la divisa in ordine, pulita e stirata, messa di certo quella mattina in occasione della nuova realtà romana. Un filo di sangue si spandeva sul selciato. Il corpo, o il moribondo, veniva guardato da due “partigiani” con la faccia scura e il mitra in mano.
Chiesi se non era il caso di portarlo in ospedale, al Celio, ma uno di loro disse “non vedi che questo balordo è più morto di un morto?”.
Domandai cos’era successo e chi mi rispose affermò trattarsi di un ufficiale “fascista” (ma guarda! era del Comitato Liberazione romano) in quanto aveva contestato o cercato di strappare un manifesto comunista offensivo al re, appena affisso. Ne era nata una discussione e aggressione verso l’isolato tenente che, dissero tutti, aveva tirato fuori la pistola d’ordinanza. Allora un partigiano più di spicco, quello di via Rasella, in un baleno gli sparò (qualcuno forse pose poi la sua pistola a lato della testa, io non ricordo d’averla vista). Gli alleati, malgrado le pressioni esercitate, processarono l’esecutore, trovandosi di fronte una sfilza di testimonianze sull’aggressività del Barbarisi, che si trovava solo di fronte la sede del PCI e un nugolo di partigiani. Pur col clima giacobino del momento il giudice inglese non assolse il partigiano, si limitò a infliggergli 18 mesi di reclusione per “eccesso di legittima difesa”, sentenza annullata in un compiacente appello italiano.
Rividi il tenente in alcune foto ed infine l’ho inaspettatamente incontrato al Verano. Anche se con l’immagine un po’ diversa l’ho riconosciuto e mi ha fatto piacere rivederlo; mi sono seduto sul muretto e gli ho parlato a modo mio (ah il vizio che non mi lascia di parlare un po’ con tutti in questi casi, anche se sono passati anni ed anni). Abbiamo fatto un breve excursus da quel tragico giorno e l’ho assicurato, posto non lo abbia saputo in altro modo, che i “rossi” non erano e non sono passati, almeno sino ad oggi, anzi da oggi non più, sono al governo, augurandomi sia per poco (se ne andranno presto per implosione interna), e poteva contare sul ricordo mio, che non si era affievolito, oltre quello di altri che avrei provato a ravvivare.
Non ho mai pensato che il tenente Barbarisi fosse un fascista, facendo egli parte del C.L.N. (e perché poi escludere non abbia avuto simpatie per il Duce, magari in passato?), io comunque quel giorno inorridii al pensiero in che mondo saremmo caduti se finiti in mano a quei barbari peggiori dei lanzichenecchi del cinquecento. Fascista o non fascista, italiano fra italiani, certo non comunista, ricordiamo il tenente Giorgio Maria Barbarisi.
Mi rivolgo a chi legge, se siete di Roma o vi trovate a Roma, perché non andate a trovarlo? entrate dal cancello Verano Scalo San Lorenzo, percorrete il viale di fronte, fate più o meno 140 passi e incontrerete sulla sinistra il tenente Barbarisi. Di fronte vi imbatterete prima col Generale del Genio Navale Umberto Pugliese, di razza ebraica, forse di religione cristiana visto che è nella sezione cattolica; è stato il progettista della corazzata Vittorio Veneto e colui che, pur colpito dalle leggi razziali, recuperò le corazzate affondate a Taranto dall’attacco degli aerosiluranti inglesi SwordFish…

Un ricordo fosco 1944, stavolta con un ufficiale italiano morto per mano degli eroi di via Rasella. Come dimenticarlo, anche se ormai in ben pochi ne conservano memoria? ”

siminarion