TRISTE notizia: deceduto Domenico Cento 1989/92

Armando Suppa
WhatsApp 17.12.2022

Buon pomeriggio a tutti, oggi purtroppo é venuto a mancare Domenico Cento, mio anziano del 202, n una bella persona per chi l’ha conosciuto. Una tristezza dopo Gabriele Mambor.
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Egidio D’Addio
Facebook 21.12.2022

*Al funerale di Nico*
L’aeroporto di Ciampino, da sempre via di passaggio di spensierati voli lowcost verso mete vacanziere, oggi era grigio…triste. All’accesso all’ala dedicata al 31° stormo dell’Aeronautica Militare i carabinieri che controllano capiscono dal due pizzi nero poggiato sul sedile dell’auto che non ho sbagliato accesso e mi lasciano entrare con gentilezza.
La chiesetta del cappellano militare è piccolina e nel piazzale antistante , una folla di divise azzurre, di due pizzi , di borghesi e di pianto, fa da ala all’auto funebre da cui emerge una bandiera tricolore. Si vede solo lei non la bara che copre. Quattro avieri oltre il metro e novanta, con mantella blu ripiegata sulle spalle e le ghette ai piedi, portano Nico all’altare. La foto di un ragazzone sorridente dal viso pulito e felice viene poggiata sul feretro, su un leggio da vangelo. Un cuscino con 2 sciabole incrociate, il berretto con i gradi e poi un uomo di mezza età, come se portasse sulle mani una reliquia , poggia un due pizzi caki , floscio…vissuto e appesantito da una decina di metalli che non si vedono bene.
Carlo Rubino è già lì al lato dell’altare con il Labaro della sezione Lazio, ed io indosso il due pizzi nero ed assumo l’assetto di uomo di scorta. C’è un gran silenzio. E’ innaturale con tutte quelle persone. La funzione religiosa scorre via veloce e cerco di capire chi possano essere, tra le persone che vedo, quelle più legate a Nico. E’ difficile dirlo. Sembrano tutti frastornati…guardano nel vuoto , sembrano i superstiti vivi di un’esplosione. Intuisco però chi sia la moglie , Francesca, la madre …una mamma come tutti noi ne abbiamo o abbiamo avute. Piccolina testa grigia abbassata. Non ha più lacrime . Accanto a lei l’uomo del due pizzi reliquia. Non può essere il padre, avrà massimo 60 anni. Il fratello forse. Dietro di lui un colonnello, alto capelli grigi ..anche lui sguardo sommesso, non da Colonnello ! L’omelia è di un cappellano che conosceva Nico, la sua giovialità, la sua disponibilità per il prossimo e le sue doti da servitore dello stato. Arriva la preghiera dell’Allievo…recitata da uno dei nostri in borghese…tutta d’un fiato per non lasciare interferire le lacrime e l’emozione e poi la preghiera dell’Aviatore che mi suona un po’ come la nostra ma più adatta a chi è già nella fase più matura della vita e che già dedica il proprio destino alla patria , e mi fa rieccheggiare alcune parole dell’omelia in cui Nico era ricordato anche come elicotterista di salvataggio di vite umane.
E’ l’ora dei commiati…non proprio discorsi, ma veri e propri dialoghi dove l’interlocutore era lui, Nico , che se n’era andato prima di poter controbattere. Il suo comandante, il colonnello dallo sguardo sommesso, gli dice che se l’incontrerà sicuramente lo prenderà a botte, perché non capisce. Perché non ha capito per tempo il livello di malessere del suo uomo…del suo amico . Dalle sue frasi si nota una forte amicizia, quella che ti fa sentire tradito quando un’amico muore. Il dialogo poi, sempre a senso unico di un suo compagno di missione, che ricorda come, in quella missione insieme, la caparbietà di Nico aveva avuto la meglio ed alla fine era riuscito a trovare vive persone che altrimenti si sarebbero trasformate in vittime. Una tenacia calabrese ha detto qualcuno… Infine il fratello. Eh si avevo intuito bene. Era il fratello che senza se e senza ma ricordava a tutti che Nico era della Nunziatella, e non aveva mai cessato di esserlo. Per questo mostrava sul pulpito il suo due pizzi reliquia e spiegava finalmente cosa erano quei metalli che lo riempivano ed appesantivano. Tanti…tanti “polli” dei sui amati kaps… Quella reliquia non poteva finire in mani profane: il fratello di Nico ha voluto farne dono all’ex allievo in boghese che ha recitato la preghiera dell’allievo…e di cui ahimè non mi è rimasto in testa il nome.

Egidio D’Addio