Da: Guido Corapi
Date: mar 9 giu 2020, 08:57
Subject: scomparsa Umberto Corapi
To: Nunziatella 1787
Caro Rosario,
il 7 giugno u.s., a Messina, si è spento, all’età di 72 anni, mio Zio, Umberto Corapi, Corso 1963/1967.
Ti sarei grato se potessi pubblicare la notizia sul sito nunziatella1787.
Di seguito, il mio ricordo e due foto di Zio Umberto, che mi farebbe piacere condividere con la Nostra Famiglia di Ex-Allevi.
“Zio Umberto, era il maggiore dei due fratelli di mio padre, il mio padrino di Cresima, ricevuta da Cappellone nella Nostra Chiesa della Nunziatella.
Ci legavano i ricordi di una giovinezza trascorsa, in epoche diverse, tra le mura del Rosso Maniero. Si vantava sovente di essere stato Capocorso e delle sue cifre d’onore R.I.
Ci accomunava anche Modena. Lui aveva frequentato l’Accademia Militare per un anno, finché ragioni di cuore, forse mai davvero rivelate, lo hanno portato altrove, verso la Sicilia.
È stato Medico, Primario di Ortopedia, da Bormio a Milazzo, passando per la Sua (la Nostra) Calabria.
Ma a me piace ricordarLo per le Sue passioni, come gran cultore dell’arte venatoria, raffinato gourmet, scrittore interessato ai “perché” e al “superfluo”, intesi come beni trascurati dagli ordinari schemi coatti.
Non ci sentivamo spesso. Ma le Sue parole, poche, erano pesanti, mai banali, imponevano rispetto e invitavano alla riflessione.
L’ultimo caro ricordo di Zio Umberto risale a tre anni addietro. Era una serata primaverile e a Modena si celebrava il cinquantennale del Suo Corso d’Accademia. Mi preferì come accompagnatore alla moglie e per me fu davvero un privilegio. La cena di gala però durò poco. Il tempo di un saluto ai “Fratelli di Due Pizzi”, con la consapevolezza che sarebbe stata l’ultima volta. Mi chiese di andar via presto ed io lo assecondai. Era affaticato e visibilmente commosso. Pensai che il lungo viaggio lo avesse provato e che il cuore, già debole, non potesse più reggere il peso dei ricordi. “Ti accompagno in albergo”, gli dissi. Ma appena fuori da Palazzo Ducale, si appoggiò al mio braccio e con naturale disinvoltura, mi chiese: “Dove possiamo bere un buon rum? Devo fumare il mio sigaro!”.
Questo era mio Zio.”
Grazie, e un caro saluto.
Guido