pizzostory 29 GIU 2020- Ettore Gallo l’immobiliarista

Da: Nunzio Seminara
Inviato: 29 giugno 2020
Oggetto:  pizzostory 29 GIU 2020- Ettore Gallo l’immobiliarista

 

pizzostory 29 GIU 2020- Ettore Gallo l’immobiliarista

Gira e rigira l’Architettura gironzola fra di noi,
Giorni fa facevo ricerche su Carlo Scarpa, un mito veneziano, Architetto di talento e di fascino smisurato come il suo sigaro.
Che c’entra con noi.
C’entra, c’entra…..
19 anni fa ci lasciava Ettore Gallo. Un nostro grande per me sempre un mito.
Chissà quanti giovani sanno di Lui.
Chissà quanti lo ricordano fra i più Anziani, pardòn, meno giovani, i famosi “giovani adulti della Nunziatella”.
Qualche sera fa, in una “zoommata” sulla piazzetta web del Galbarosa londinese, un Carruba Colonnell’Ex che, a riposo, s’è diplomato in conservatorio con il Sax, “il famoso  sax dell’Ex”…
….ci ha strombazzato magnificamente il Canto del Mak
Naturalmente un po’ di allegra e appassionata malinconia ci ha riportato alle nostalgie dei nostri canti.
Meno prorompente del “Pompa -Pompa”, ma forse il nostro inno più sentito.
Chissà quanti sanno che lo ha scritto Ettore Gallo, con il suo compagno del corso 1929 Giam Battista Cefaly.
Quel 29 giugno del 2001 erano esattamente cinque mesi dopo una kermesse a San Lorenzello. A Casa Massoni-Lombardi. La famiglia dei tre Lombardi di Pizzofalcone, Ettore (1947), Giacomo (1950) e Luciano (1954), nei Tre-giorni-tre di seminario fra tanti compagni di merende.
Venne, il Grande Ettore, l’ultimo giorno. Con quel tubicino di plastica che gli immetteva l’ossigeno.
Non stava bene. Ma il Suo cuore doveva stare con noi.
Tanto c’è da dire, cioè da ricordare. Sulle sue competenze di giurista e sui tantissimi saggi che lo elevarono a Giudice Costituzionalista e quindi a Presidente della Consulta.
Non tutti sanno che aveva il gusto del bello. Lo apprezzava e ne era affascinato.

(Com’era affascinato dalla Sua Signora Ebe Ferrari: ci voleva poco per verità, ch’era semplicemente assaissimamentevolmente bellissimissima……!)

Nacque a Napoli da genitori calabresi di Castrovillari. Dipoi patria natale di qualcun altro di noi. Ma si formò culturalmente all’ombra del Vesuvio sul nostro Monte Echia. Nelle nostre stanze, pardòn, camerate.
Poi crebbe professionalmente a Vicenza.
Saltiamo le vicissitudini giovanili prima e dopo gli anni ‘40. Tragici per tutti e per lui assai sofferti.
Arriviamo ai primi degli anni ’60.
Acquista a Vicenza il Palazzo quattocentesco  Brusarosco dove intende farne abitazione-studio. Affida i lavori di restauro e in particolare della residenza all’ultimo piano a Carlo Scarpa,.
Carlo Scarpa. Il già detto monumento dell’Architettura Italiana.
Un gigante fra scarabocchianti dei tavoli di disegno e dei parallelini di allora e delle tastiere dei pc di oggi. Non parlo poi dei plotter scafessi di quelle parti!
Quando Ettore venne a Roma, Giudice costituzionalista, vendette il Palazzo ad un imprenditore mecenate, Demetrio Zaccaria, che poi lo donò al Comune di Vicenza. Vi ospita adesso la Biblioteca “La Vigna”, sede di numerose attività culturali.
Quel Palazzo si chiama ancora oggi “CASA GALLO”.
A Roma, Ettore acquista il secondo piano del seicentesco Palazzo del Grillo. Sì, quello di Alberto Sordi, il Marchese che fece riecheggiare le parole dell’Abate eretico Flavio Bucci che prima di essere decollato si rivolse ai romani assorti dicendo “Inginocchiatevi, ché io sono io e voi non siete……” vabbeh!, lo sapete quello disse!
Quell’antico palazzo, e bellissimo, è oggi noto sia per Albertone, sia perché i gossippari a noleggio dicono che vi abitò Renato Guttuso.
Ma andrebbe ricordato non per la sua Architettura affascinante, ma per un fatto di grande insegnamento etico.
Alle riprese del film “Il Marchese del Grillo”, il regista, un certo….. Mario Monicelli…., fece fare carte false per fare le scene nel Palazzo, e in particolare nell’appartamento del secondo piano. La produzione offrì a Ettore somme strepitose per averlo un paio di mesi.
Ettore rispose che nessuna cifra poteva valere quel frutto del suo impegno Istituzionale.
E, per me, nessuna parola può descrivere questo scorcio, nascosto, della vita di Ettore Gallo.
Una decina di anni fa il piano “nobile” del Palazzo del Grillo fu messo in vendita dai figli.
Provai molta tristezza.
Cercherò di raccogliere quanto più è possibile sulla documentazione dei disegni di Carlo Scarpa su “Casa Gallo”.
Un sempre più grande Nostro.
Pure immobiliarista!

siminarion