pizzostory 21 APR 2016 . I NOSTRI PROFESSORI. DI CHI ?

Da: Annunziato Seminara
Data:22/04/2016 05:40 (GMT+01:00)
Oggetto: pizzostory 21 APR 2016 . I NOSTRI PROFESSORI. DI CHI ?

 

pizzostory 21 APR 2016 – I  NOSTRI  PROFESSORI. DI CHI ?

PREPARO ALLA VITA E ALLE ARMI.

Quante volte abbiamo celebrato, giustamente, i “nostri” in uniforme e ” in abiti borghesi.

E quante volte abbiamo celebrato, giustamente, i “nostri” Professori. Con le nostre storie, nella loro vita con noi: aneddoti sulle loro asperità, sulla loro rigidità, sulle loro debolezze, sulle quisquiglie con le quali ancora oggi sorridiamo e starnazziamo.

Anche loro ci hanno, PREPARATO a qualcosa. No? Sono in borghese? Allora diciamo che ci hanno preparato alla vita.

Diciamo così, per convenzione, dato che anche la vita militare è “vita”, e la vita militare prepara anche alla vita “borghese”. No?

Celebre è la formula “HIC SUNT LEONES”, e quel foglio scritto a mano dal Guido Silvestro, professore di Lettere, su di “un foglio per caso”, e poi impresso nell’argento dai primi battezzati “leones”, divenuto il CREST  della Sezione B del Classico del 1960, così ereditato, quel motto, per tutte le sezioni B del Classico a venire, da 56 anni ad oggi.

Quante volte ricordo e ripenso proprio in questi giorni il mio Professore di Storia e Filosofia, Francesco Ferone, gigante della dignità e del “paternalismo professorale” di un Maestro, da noi un po’ trascurato, e di più…….!,  ma con gli anni ricordato con affetto e con grande orgoglio. Sì, con orgoglio! Lapidaria la sua affermazione del dicembre 1960 “…aaattenti agli Arabi!……”, fra un bicchiere d’acqua e poi, quando il mondo era attento e preoccupato solo per “la frontiera dell’Est”.

Dal 1960. Quando la strizza era “della fiera dell’Est”!

Tutte le generazioni di Allievi, oggi, e degli Ex Allievi hanno una perla in qualcuno di loro.

Anche se eravamo un po’ discoli….., anche un po’ troppo!!

Lo stesso Francesco De Sanctis, consigliato e quasi imposto alla docenza della Nunziatella nel 1845, o giù o sopra di lì (n.d.r.: scrivo senza testi, a memoria) da Basilio Puoti, luminare del tempo e professore “a piazza gratuita” per sua scelta (anche allora, ma molto meno di oggi, c’era chi insegnava per missione etica, non per missione mercenaria, o per missione di sopravvivenza……..), fu accolto con qualche intemperanza di troppo dagli Allievi del tempo: frizzi lazzi e zenzerini, direbbe quel Magg. Visco del 1964!

Forse era troppo timido. O forse, provenendo dal Collegio di San Giorgio a Carbonara, perciò da esperienza didattica con bambini, quelli dai 9enni in su, credeva di trovarsi davanti ad altrettanti bambini (n.d.r.: mmm….!, chissà se non aveva ragione a pensare così….!).

Poi divenne baluardo della cultura meridionale e nazionale. Ministro dell’Italia “Nazionale”. Maestro della cultura Italiana. Vessillo della cultura della Nunziatella.

Ma anche ai nostri giorni. Più o meno parliamo, anzi, scriviamo nei notiziari “passati prossimi”, cioè quelli trascorsi di pochi anni fa, naturalmente i maffettoniani, ché dopo “un po’ molto-assaissimo” di meno.

Nomi sparsi fra le righe e le riproposizioni?: Nino Cortese, Paolo Barbi,…..e, leggo nel primo notiziario, al Consiglio Nazionale del 5 giugno 1954, Francesco Caruso. Muore. Gli viene dedicata una borsa di studio.

Per altri professori?

E poi, sulla questione di premi e di borse di studio, ad Ex Allievi, scrivevano i notiziari, irregolarmente o meno, tante dediche alla memoria, tanti nomi. Tante raccolte di denaro per i premi, qualche parentesi su somme da depositare presso banche e da vincolare per usufruire di buoni fruttiferi da destinare ad Allievi o ad Ex Allievi?

Non faccio nomi, né delle dediche né dei beneficiari. A che serve divulgare gesti commendevoli nell’iniziativa!: pensieri cattivi verrebbero generati dalle considerazioni successive. Che c’entrano premi e premiati!

Premi e borse di studio. Ai più bravi, ai migliori all’ingresso nelle Accademia.

Premi e borse di studio di iniziativa personale. O in gruppo. Vabbé.

 

Borse di studio in memoria del primo President’associativo Gen. Brancaccio (£. 1.000); rinnovato più volte (sulla base del volontariato). Premi e/o borse di studio annuali e poi quinquennali. Elargizioni di gruppo e/o di singoli. Un sacco nel dicembre 1967.

Dai disciolti clubs Nunziatella (Antonio Capua e Alberto Lupoi).

Premi in memoria del mio grandissimo Anziano Pier Maria Medici, e di altri Ex Allievi di corsi per oggi “antichi”.

Premi e/o borse di studio consegnati al Ten. Giampaolo Ganzer, all’Allievo d’Accademia Giorgio Taviani, altro mio Anziano, agli Allievi Arturo Guarino e Riccardo Innocenti dalla Banca D’Italia (da parte di Chi?).

Tutto volontariato? Tutti soldi dell’Associazione? Sarà!

E le elargizioni dette “Quintili-De Rogatis” di pochi anni fa cos’erano?

E cosa sono:

·         l’ “Erezione in Ente Morale del 19 aprile 1937 n. 492 della “Fondazione Prof. Ing. Vincenzo Fiore Presso la Scuola Militare di Napoli”?, che eroga una borsa di studio annualmente nel giorno 13 aprile ad un allievo dell’ultimo anno di corso, ammesso in un’Accademia delle Forze Armate dello Stato?, ancora vigente?

 

Il Decreto  del Presidente della Repubblica 20 giugno 1956, n. 900, col quale,   sulla   proposta   del   Ministro  per  la  Difesa,  viene riconosciuta  la  personalita’  giuridica  della  FondazioneProf. dott. Francesco Caruso“, con sede in Napoli e ne viene approvato lo statuto organico?, per l’erogazione di borse di studio a studenti meritevoli della Scuola Militare, ma oggi in estinzione dopo l’ultima validazione dell’elenco delle persone giuridiche del 15 marzo 2013?

Di queste notizie, NIENTE nella nostra storia. Niente di niente.

Eppure Vincenzo Fiore era un validissimo insegnante degli anni ’20. E ancora viene ricordato. E noi non lo sappiamo. Ma gli annuari bancarellari-antichi del 1937 (quello del 150° con Re Vittorio Emanuele III che ancora ci piace assai!) e quello del 1940 lo elencano!

E niente, pure di Francesco Caruso, di cui nel 2008 è stato redatto dall’Associazione e dalla Fondazione Nunziatella un pamphelet appassionato ed accorato! Ma nessuna parola sulla Fondazione del 1956.

E perché, della Fondazione Amedeo D’Aosta del 25 marzo 1943 (che vi riallego nel pizzostory recente per sollecitarvi memoria) che è ancora viva !, dell’Amedeo di cui ci siamo versati fino a qualche settimana fa fiumi di incenso, con tomi e tometti, ma nessun accenno alla Fondazione in suo nome e a sua memoria?

Ci sarebbe poi il testamento olografo di un altro professore, Vincenzo Brundy: ma è un’altra storia di queste storie. Vedremo anche questa cosa qua. Non ora. Sta passando l’Ufficiale di Picchetto.

Però, faccio a tempo a pensare: abbasso ‘sti professori!

Forse non erano i nostri.

Forse non erano della nostra storia.

Forse non siamo noi.

 siminarion

 

http://www.nunziatella1787.eu/images/postbyemail/pizzostory%2025%20MAR%2020161.pdf